Routine — Rogelio Dalmaroni
Si alzò la domenica mezz’ora più tardi del resto della settimana, preparò la colazione, diede da mangiare ai gatti e alla cagnolina, prese il giornale nella cassetta della posta, si sedette a leggere sotto l’albero di limoni: prima le previsioni meteo, poi l’oroscopo, poi gli annunci mortuari per vedere se c’era qualcuno che conosceva.
“Ricardo Iribarne è scomparso il 12 gennaio 1948. Sarà sepolto oggi alle 16.”
- Non sapevo che ci fosse un altro Iribarne... - pensò.
Guardò sull’elenco telefonico e non trovò il suo cognome. Chiamò le pompe funebri e gli diedero conferma che stavano vegliando Manuel Iribarne; allora chiese di parlare con qualche parente; quando sentì la voce di sua figlia in lacrime preferì non rispondere.
Tirò fuori dall’armadio l’abito di lino bianco del matrimonio e lo mise sul letto.
Tornò sotto l’albero di limoni e continuò a leggere il giornale, alle 12 pranzò, poi fece la siesta fino alle 15 e 30, si fece un bagno e accompagnò il trasferimento dei suoi resti al cimitero.
Rogelio Dalmaroni (Argentina), Rutina
(Tradotto da un inedito)
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