Baratto di inezie — Héctor Ranea





Ho incontrato
il fantasma di un bruco che si guardava dentro uno specchio con un buco nero credendo di essere un coniglio pasquale adorato da bambini fatti di cartone con disegni di cuori e di altre cose, tra cui trifogli. Il bruco ha mangiato un trifoglio ma gli ha fatto aria e così è esploso, riempiendo una parte del buco nero di melassa incongruente.
Un insegnante di matematica che passava giusto un momento dopo ha visto lo specchio, ha messo la mano sulla testa del coniglio ed è uscito saltellando su una bibbia, pensando a una certa ragazza a cui piaceva guardarsi nello specchio e vedersi come la regina di cuori, ma cuori solitari, come il disco dei Beatles che stava gettato accanto a una stufa per scaldare l’acqua che un poeta argentino guardava con occhi trasognati di bambino, pensando a un buon bagno caldo per poi bersi qualche mate giù alla pensione.


Héctor Ranea (Argentina), Cambalache

(Tradotto da Químicamente impuro)

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