Rondini e canzoni — Esteban Dublín

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Mio nonno mi raccontava la storia di un uomo che, ogni volta che intonava una canzone, nasceva una rondine. «A ogni nota», mi diceva, «l’uccello va formandosi sul ramo di un cespuglio. Alla nota finale, vedrai che sarà pronto a spiccare il volo». Io, naturalmente, ero convinto che tutte le cose che mi diceva fossero legate ai vaneggiamenti della sua vecchiaia. Tuttavia, il giorno in cui scelse di dire addio alla famiglia, mi chiamò da parte e mi sussurrò all'orecchio mentre mi porgeva la chiave di una stanza che per me era proibita. Mentre la famiglia era al suo fianco per dargli l'ultimo saluto, io uscivo per svelare il mistero della stanza. La aprii e trovai una vecchia chitarra sdraiata sopra un tavolinetto. Poi seguii il percorso di alcune partiture sparse sul pavimento che portavano fino a un , che ha portato fino a un cancello socchiuso. In lontananza riuscii ad ascoltare il cinguettio collettivo degli uccelli e i singhiozzi di mio padre.


Esteban Dublín (Argentina), Canciones y golondrinas

(Tradotto da Los Cuentitos)

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