L’ultima stazione — Alejandro Bentivoglio e Guillermo Vidal

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Il treno passa ogni giorno alla stessa ora, ma non si ferma mai. Si può vedere, se si fa attenzione, un mucchio di passeggeri urlanti. Dal finestrino da cui ho l’abitudine di sporgermi per osservare è difficile capire se siano sempre gli stessi o se si tratti di vittime che si avvicendano. Le cartine non indicano dove parte o finisce il treno e davvero non so dove siano altre stazioni.
Ma domandare non costa nulla e così andò chiedere alla guardia.
- Il treno che passa tutti i giorni, c’è gente che grida dai finestrini.
- Glielo dico in confidenza, è un treno psichiatrico, lo adoperano in mancanza di una struttura apposita. Va e torna su un binario morto e si ferma in un’officina per rifornirsi di cibo e di medicine. Piuttosto mi preoccupa il fatto che lei passi tutti i giorni alla stazione. Stia attenta, non finisca per guadagnarsi un passaggio, Penelope.


Alejandro Bentivoglio e Guillermo Vidal (Argentina), La última estación

(Tradotto da Memorias del Dakota)

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