Le oscure vittime del Titanic — Guillermo Vidal






Grazie al turismo temporale l’escursione per visitare il Titanic durante il naufragio sembrava una buona idea. Due ore sperimentando sulla propria carne il disastro più leggendario dell’antica navigazione commerciale e un ritorno assicurato prima che tutto andasse a picco, inclusa una cena, precedente alla sciagura, nella sala da pranzo della prima classe, accanto al capitano del transatlantico. Emozionante il momento della collisione e il discreto marinaio ad annunciarlo sul ponte di coperta.
Quello si è ritirato con un sorriso fiducioso, allontanando le paure con un gesto di autorità. Perfino io gli ho creduto, pur conoscendo il finale. Tutto ha funzionato alla perfezione, però sono ugualmente diventato una vittima di quella notte luttuosa, qualcosa nel cibo ha ucciso l'intero contingente di turisti. Mi chiedo, ormai ai miei rantoli definitivi, se non fosse avvenuta la tragedia, quanti sarebbero stati i morti per l’intossicazione alimentare.

Guillermo Vidal (Argentina), Las víctimas ocultas del Titanic


(Tradotto da Químicamente impuro)

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