Non volevo sembrare un pazzo o un detenuto fuggito da un penitenziario, anche se non ho potuto evitare di provocare un grandissimo spavento alla ragazza che aspettava l’autobus vicino al palo. Non so se lo sapete, ma il viaggio nel tempo contempla varie direttrici di traslazione e uno non conosce mai il luogo nel quale apparirà, sebbene sappia esattamente quando. In questo caso, nel dislocarmi nell’anno 2013, nell’epoca immediatamente anteriore ai grandi cataclismi, sono apparso in un modo così brutale che per poco non mi sono schiantato sulla povera ragazza. Lei ha gridato. Io ho provato a dirle che si calmasse, che avevo il compito di impedire una terribile catastrofe. Ma né lei né la polizia hanno voluto ascoltarmi. Come fargli capire che noi viaggiatori del tempo non viaggiamo completamente nudi perché siamo dei miserabili degenerati?
Sergio Gaut vel Hartman & Alejandro Bentivoglio (Argentina), El peor de los tiempos posible
(Tradotto da Memorias del Dakota)
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