Ogni
anno, nello stesso giorno, si tiene una grande festa nell’isola di Org. Quel
giorno, alle prime ore del mattino, vengono sfilate le fodere che proteggono i
565 tubi del grande organo e un gruppo di esperti lo accorda. Verso le cinque
del pomeriggio, il maestro si siede alle tastiere e comincia a eseguire le
meravigliose e antichissime partiture anonime.
A
varie miglia di distanza, le imbarcazioni che casualmente navigano in quelle
acque violente sentono la melodia e dirigono subito il timone verso l’isola,
che è circondata da scogliere poco o niente visibili e quindi naufragano.
Di
questi naufragi vivono i pacifici abitanti dell’isola di Org: l’economia dei
loro mercati di strada dipende dalla potenza del grande organo e dalla bellezza
delle sue melodie che, da tempo immemore, dà loro da vivere rifornendoli del
necessario: legname, oggetti di uso quotidiano, cibi, vestiti e, soprattutto,
grandi quantità di carne.
Norberto
Luis Romero (Argentina/Spagna), El gran órgano de la isla de Org
(Tratto da Bagliori estremi – Microfinzioni argentine contemporanee, Edizioni Arcoiris, Salerno 2012 — traduzione e cura di Anna Boccuti)
Muchas gracias, querido amigo stefano. Un fuerte abrazo y cuando quieras puedes venir a mi isla.
RispondiEliminaimpactante !!!
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