Le visitatrici — Martín Gardella

.


Ho scoperto che le bambole di mia sorella prendono vita all'alba. Abbandonano furtive la casetta in miniatura nella stanza accanto ed entrano nella mia, seminude, per scivolare nella scatola dei miei pupazzetti. Me ne sto zitto per non disturbare e, con gli occhi chiusi, ascolto il suono della plastica che si contorce, che cavalca contro la scatola di legno. Mezz'ora dopo, si ritirano sorridenti e spettinate, con i loro corpi flessibili stremati e la cosa fatta.
L'episodio si ripete, inevitabilmente, notte dopo notte, ma oggi promette di essere diverso. In piedi accanto alla porta della mia camera, l'allegra faccia di plastica della bambola gigante che ho regalato a mia sorella per il suo compleanno osserva il massiccio lucchetto che ho sistemato sulla scatola dei giocattoli e mi strizza l'occhio. Tutti dormono, eccetto noi due.


Martín Gardella (Argentina), Las visitadoras

(Tradotto da Minificciones.com.ar)

Nessun commento:

Posta un commento