Il fantasma di Fabrice Borel — Rui Manuel Amaral

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(William Blake, Hamlet and his Father's Ghost, 1806 — The British Museum, London)



L'eternità è una rottura. Ma ciascun morto ha i suoi metodi particolari per combattere la noia. L'attore Fabrice Borel, per esempio, continuò a fare teatro dopo la morte. Era molto richiesto per il personaggio del padre di Amleto, poiché era uno dei suoi più superbi interpreti.

Quasi ogni stagione il fantasma di Borel ritornava in mezzo ai vivi per stupire i grandi palcoscenici mondiali:

- Amleto, io sono lo spirito di tuo padre.

E pronunciava la battuta nella sua voce terribile di morto, e in modo così convincente che il pubblico ghiacciava sulle poltrone, strappando applausi entusiastici e critiche eccellenti sui giornali.

Tutto andò molto bene per anni e anni e anni e anni. Fino al giorno in cui, durante una rappresentazione presso il Theater an der Winkelwiese (*), gli cadde addosso parte dello scenario, provocando la sua morte immediata. La sua seconda morte, ben inteso. Dopo l'incidente, che sconvolse il mondo dell'arte e il pubblico dell'epoca, decise di abbandonare definitivamente il teatro. Attualmente, si dedica al commercio di cavalli.

(*) Winkelwiese, 4, 8001 Zurigo.


Rui Manuel Amaral (Portogallo), O fantasma de Fabrice Borel

(Tradotto da Doutor Avalanche, Angelus Novus, Coimbra 2010)

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