Breve definizione d'amore — João Carlos Silva

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(Immagine: Juan Yanes)


La stanza era scura, con le tende spesse tirate. Un silenzio impressionante sembrava corrispondere allo stato d'animo dello scrittore, solo nella stanza, gli occhiali spessi su un naso delicato, giovanile. Lúcio scriveva febbrilmente, incurvato sulla scrivania. Nella mano sinistra, lavorava la penna. Nella destra un fazzoletto, che ora asciugava la fronte, ora gli occhi dietro le lenti. Lavorava in fretta, Lúcio. La sua mente era altrove. Il motivo di questa sua attenzione divisa, tuttavia, era il motore della sua scrittura. La ragion d'essere del suo invidiabile genio letterario.
Sulla parete, d'improvviso, l'orologio batté l'ora. Lúcio fece un salto sulla sedia. Sembrava in ritardo per qualcosa. Quasi inciampando nei suoi stessi piedi, prese la giacca e corse alla porta. Andava a casa dell'amata, per il solito corteggiamento, per subire il rifiuto quotidiano - che, come ho detto, era il motore della sua scrittura. Sul tavolo restava il foglio su cui scriveva, la sua opera mai interrotta. Il titolo «Breve definizione d'amore» era l'intestazione della pagina. Di seguito il testo: «Non voglio svegliarmi dal sogno Non voglio svegliarmi dal sogno Non voglio svegliarmi dal sogno».


João Carlos Silva (Portogallo), Curta definição de amor

(Tradotto da «Minguante» n° 14 — O Fim)

1 commento:

  1. Uma boa história. Só não chamaria definição de Amor, mas de paixão, de encantamento!

    Que pena me dá a revista Minguante fora do ar... será que voltam?
    um abraço amigo, Stefano.

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