Piccola morte notturna — Héctor Ranea

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Cercai riparo all’ombra
dello scafo di una nave incagliata. Nella cavità di quel ventre un’aria fresca e umida mi donò una calma immediata. Così mi addormentai, alla foce del Río Gallegos.
Risvegliandomi riuscii a udire i granchi picchiettare ciechi contro lo scafo, contro i margini arrotondati, cercandosi l’un l’altro nell’oscurità della barca mezzo affondata.
Istintivamente mi allontanai da quella sfilata di cornee rosse e puntute che cercavano l’alta marea della notte dell’equinozio. L’acqua era già così fredda che non riuscivo nemmeno a tremare.
Alla luce della luna piena, una frazione di secondo prima di addormentarmi, vidi che il dinosauro era già lì.


Héctor Ranea (Argentina), Pequeña muerte nocturna

(Tradotto da Químicamente impuro)

1 commento:

  1. Me forcei a ler em seu idioma. O texto me passou muita beleza e, embora um bom artifício lembrar Monterosso, preferia que não houvesse menção ao dinossauro. Esta repetição do tema já está cansativa.

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