Cercai riparo all’ombra dello scafo di una nave incagliata. Nella cavità di quel ventre un’aria fresca e umida mi donò una calma immediata. Così mi addormentai, alla foce del Río Gallegos.
Risvegliandomi riuscii a udire i granchi picchiettare ciechi contro lo scafo, contro i margini arrotondati, cercandosi l’un l’altro nell’oscurità della barca mezzo affondata.
Istintivamente mi allontanai da quella sfilata di cornee rosse e puntute che cercavano l’alta marea della notte dell’equinozio. L’acqua era già così fredda che non riuscivo nemmeno a tremare.
Alla luce della luna piena, una frazione di secondo prima di addormentarmi, vidi che il dinosauro era già lì.
Héctor Ranea (Argentina), Pequeña muerte nocturna
(Tradotto da Químicamente impuro)
Istintivamente mi allontanai da quella sfilata di cornee rosse e puntute che cercavano l’alta marea della notte dell’equinozio. L’acqua era già così fredda che non riuscivo nemmeno a tremare.
Alla luce della luna piena, una frazione di secondo prima di addormentarmi, vidi che il dinosauro era già lì.
Héctor Ranea (Argentina), Pequeña muerte nocturna
(Tradotto da Químicamente impuro)
Me forcei a ler em seu idioma. O texto me passou muita beleza e, embora um bom artifício lembrar Monterosso, preferia que não houvesse menção ao dinossauro. Esta repetição do tema já está cansativa.
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