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Lo giuro. L’ho veduta stamattina, non ho alcun dubbio. Viaggiavamo insieme nello stesso vagone del treno. L’ho sentita vicino. Non l’ho persa di vista. Lei non ha notato la mia presenza. Quegli occhi, quello sguardo. Era lei. Sono sceso dal treno alla prima fermata. La mia paura l’ha incuriosita. Si è messa a ridere. Sono passate sei ore e sento ancora il panico nel corpo. Continuo a vagabondare sulla banchina ferroviaria. Non so dove mi trovo. Tranquillo, fermo, da nessuna parte. La differenza tra la sorte e la morte è solo una lettera. Ve lo assicuro. Era lei.
Xavier Blanco (Spagna), Era ella.
(Tradotto da Caleidoscopio)
Suena hermoso en italiano este relato de Xavier.
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