Tormento — Angela Schnoor

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Sapeva che quel disturbo nasceva da un qualche ricordo indefinito.
Una stretta al collo, la gola secca e dolorante, ma passava subito e lei dimenticava. Una volta, a teatro, una scena le diede tanta angoscia che non riuscì a capire, finché il suo amico le spiegò che si trattava di una rappresentazione della decapitazione di Maria Antonietta.
Quella cosa la incuriosiva, ma la diagnosi di schiacciamento delle vertebre cervicali alleviò l’angoscia con la spiegazione razionale, fisiologica. Alla fine dei conti era molto tesa e viveva con quel senso di compressione al collo.
Passata la mezz’età, attraversò un periodo così difficile che la tosse, seppure leggera, non le permetteva di riposare. Capirono, allora, che era sonnambula e una nipote andò a dormire nella sua camera. In piena notte non la trovarono nel suo letto.
Impiccata nella doccia, realizzando ciò che la minacciava, la fece finita con l’angoscia.


Angela Schnoor (Brasile), Tormento

(tradotto da Microargumentos)

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