Costanza — Virginia G. Dorta

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Era questo un uomo che, nuotando, nuotando, si allontanò dalla costa.
Fiducioso nelle proprie cacapacità, avvolto nel blu e nel sole, non vide l’enorme medusa che, coi suoi tentacoli trasparenti, come coltelli affilati, lo divise in pezzi. Così felice andava l’uomo che i frammenti seguitarono a nuotare, ciascuno secondo il suo libero arbitrio.
Dalla riva lo attendono, senza sapere che la testa è già arrivata in Brasile, un braccio a Terranova e un piede si approssima all’Angola.


Virginia G. Dorta (Spagna), Tesón

(Tradotto da Phoeticblog)


3 commenti:

  1. ¡Mamma mía, ché bella sorpresa!
    E quanto bene suena in questa lingua.
    Non sai quanto ti rigranzio
    Baci mille mille
    (scusa il mio italiano)

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  2. Gostei muito! Me pareceu a perfeita analogia sobre a necessidade de discriminação quando se está com o ego inflado em excesso!
    saudações à autora e um abraço a ti, Stefano.

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  3. Um forte abraço a ti, Angela, gracias por tu visita.

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