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Era questo un uomo che, nuotando, nuotando, si allontanò dalla costa.
Fiducioso nelle proprie cacapacità, avvolto nel blu e nel sole, non vide l’enorme medusa che, coi suoi tentacoli trasparenti, come coltelli affilati, lo divise in pezzi. Così felice andava l’uomo che i frammenti seguitarono a nuotare, ciascuno secondo il suo libero arbitrio.
Dalla riva lo attendono, senza sapere che la testa è già arrivata in Brasile, un braccio a Terranova e un piede si approssima all’Angola.
Virginia G. Dorta (Spagna), Tesón
(Tradotto da Phoeticblog)
¡Mamma mía, ché bella sorpresa!
RispondiEliminaE quanto bene suena in questa lingua.
Non sai quanto ti rigranzio
Baci mille mille
(scusa il mio italiano)
Gostei muito! Me pareceu a perfeita analogia sobre a necessidade de discriminação quando se está com o ego inflado em excesso!
RispondiEliminasaudações à autora e um abraço a ti, Stefano.
Um forte abraço a ti, Angela, gracias por tu visita.
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