Codesto signore abbigliato a lutto con gorgiera — Juan Yanes

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Il 1° di dicembre del 1572, il re Filippo II era moderatamente felice quando si ritirò nelle sue stanze alla solita ora, le undici di sera. Quel giorno, quello di Alba (1) aveva preso la città fiamminga di Naarden, sollevatasi in armi contro la corona spagnola, mandando a morte tutti i suoi abitanti, bambini, donne e anziani, e distruggendo le mura medievali che la custodivano. Il re Filippo rese grazie all’Onnipotente per questa piccola vittoria. Lievemente commosso, pregò anche per la moglie Isabella di Valois, per suo figlio Carlo e per il suo segretario Juan de Escobedo, del quale aveva segretamente ordinato l’uccisione, e andò a letto. Poi sognò il suo sogno ricorrente: che era l’autore della Leggenda Nera e che tutte le notti scriveva un nuovo capitolo che si sommava e superava gli orrori narrati in precedenza. Però dalla sua penna non usciva inchiostro ma un liquido viscoso di color rosso che inondava ogni angolo della stanza. Lui si dibatteva su quel liquido fino allo sfinimento.

(1) Fernando Álvarez de Toledo y Pimentel (1507-1582), «el Gran Duque de Alba», inviato dalla corona spagnola a reprimere le rivolte nelle Fiandre (N.d.T.).


Juan Yanes (Spagna), Ese señor enlutado y con golilla


(Tradotto da Máquina de coser palabras)

1 commento:

  1. Molta gioia da vedere qua a Juan Yanes, grande nella sua modestia, bello nella sua scrittura, enorme nel suo cuore.
    Saluti

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