Invasione — Esteban Moscarda

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O
rson Welles penetrò nell’opera di H. G. Wells, aggredì il viaggiatore del tempo e gli rubò la sua macchina. Con quella, di ritorno alla realtà, viaggiò nel futuro, e più precisamente all’11 novembre del 2011 e, dopo aver convinto Ted Turner e Rupert Murdoch che aveva un annuncio molto importante e che doveva comunicarlo alla popolazione attraverso i media, parlò su scala mondiale. Com’è logico, volle ripetere il famoso scherzo ed annunciò, con tono allarmante, che mentre parlava era in corso un’invasione di marziani. Questa volta, ad ogni modo, nessuno gli credette, ma poiché a Dio piace l’ironia – l’ironia è un piatto che va servito freddo, recita un vecchio proverbio divino – ora sì che l’invasione era reale, ora i marziani incendiavano il cielo, le nuvole, i campi, la Terra. Per la precisione, erano i marziani di Wells che si erano insinuati nella realtà per colpa di Orson.
Quando si rese conto della situazione scoppiò a ridere. Pensò: ho solo bisogno di una cinepresa, tutto questo sarà il mio film migliore…


Esteban Moscarda (Argentina), Invasión

(Tradotto da Breves no tan breves)

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