Sono venuto a chiederle la mano di Valeria — Daniel Frini

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― Ahem —tossì Julián―. Don Esteban, sono venuto a chiederle la mano di sua figlia.
— Quale?
― Valeria, Don Esteban.
— No. Quale mano. La sinistra o la destra?
― Che differenza c'è?
— Valeria è mancina. La sinistra è un po' più fibrosa, meno tenera.
― Allora mi dia la destra.
— Va bene. Ha dove metterla?
― Ho portato la borsa della spesa.
— Non va bene. Ci lascerà una striscia di sangue. Non si preoccupi. Gliela metto in un sacchetto di plastica, con del ghiaccio. Altro?
― No, grazie.
— Ha provato la coscia della mia altra figlia, Jimena? Nemmeno un filo di grasso.
― No, va bene così. Voglio solo la mano per un brodino…
— E il petto della padrona? Un pochino duro, ma abbondante.
― Bene così. Quant'è?
— Aspetti che gliela taglio e gliela peso. Sta a un buon prezzo. Cinquanta al chilo. E la prossima volta mi telefoni e gliela faccio portare. Adesso abbiamo la consegna a domicilio.


Daniel Frini (Argentina), Vengo a pedir la mano de Valeria

(Tradotto da Químicamente impuro)

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