Il micronarratore — Javier López

.


Il signor László Várkonyi, direttore generale delle Edizioni Apró Történetek, aveva indetto una riunione straordinaria di mattino presto. Vi presenziava un solo dipendente, l'editor Pál Csáky, una specie di talent-scout che aveva promosso la narrativa breve in Ungheria fino a portarla ad alti livelli di popolarità. Pál era incaricato di ricercare autori e opere, e a sua volta faceva da filtro. Normalmente, se un autore arrivava alla scrivania del direttore Várkonyi, la sua pubblicazione era più che probabile. Lui era un uomo molto occupato e non voleva perdere il suo tempo a leggere qualcosa che non avrebbe avuto alcun futuro. Tuttavia l'ultimo lavoro che era finito sulla sua scrivania, di un tal Ferenc Szálasi, non gli era piaciuto per niente.
— Ma Pál, per favore, come hai fatto a passarmi questo libro? Che ci vedi in quest'autore? Non è affatto originale, e quello che scrive non è narrativa breve. Quello che ho letto mi è sembrato più lungo del Mahabharata e dell'Odissea messi insieme. Come puoi presentarmi Szálaszy come micronarratore? Dimmi, di', che cosa avrebbe di speciale?
A quel punto l'editor rispose:
— Signor Várkonyi, in questa vita tutto si può imparare. Gli insegneremo a scrivere in un batter d'occhio. Ma intanto la nostra casa editrice vive di micronarratori e doveva approfittare di questa opportunità: Ferenc Szálasi misura appena cinquantotto centimetri.


Javier López (Spagna), El microcuentista

(Tradotto da Breves no tan breves)

3 commenti:

  1. ¡Muchas gracias por la publicación, Stefano!
    Un abrazo desde España.

    RispondiElimina
  2. Estupendo relato, Javi. Y es que los editores, desde luego, aprovechan todo y se aprovechan de todos.
    Saludos cordiales.

    RispondiElimina
  3. Gracias Isabel, o debería decir Isabella?
    ¿Lo has leído en italiano? Me lo publicaron hace unos días en Químicamente Impuro, en versión original.
    Me alegra que te haya gustado
    Un cordial saludo.
    Javi.

    RispondiElimina