(Vincent Van Gogh, L’Église d’Auvers-sur-Oise, 1890 — Musée d'Orsay, Parigi)
Una notte sono entrata nel quadro dei miei incubi. Sembrava spaventoso con la sua chiesa in cima alla collina sotto un cielo tempestoso. Le finestre mi guardavano dal più profondo della loro oscurità. Mentre salivo le scale del museo, quella visione mi confondeva. Sto guardando dal di fuori o dall'interno? Van Gogh si rivolterebbe nella tomba per il ridere se mi vedesse con quest'incertezza, senza riuscire a fare un passo di più verso il paesaggio allucinante. Sono io la donna che va giù per il sentiero giallo o sono la Morte? Oggi non posso sopportare così tanta emozione e così tanta angoscia. Allora, per fermare il panico che mi stringe le viscere, alzo la falce e distruggo, finalmente, il mio incubo.
Adriana Alarco de Zadra (Perù), Pesadilla
(Tradotto da Químicamente impuro)
Adriana Alarco de Zadra (Perù), Pesadilla
(Tradotto da Químicamente impuro)
Grazie, Stefano. La tua traduzione é proprio bella e la imagine che hai messo é quella del mio incubo... hai indovinato !!! Adriana
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