Effetto secondario — Wilson Gorj

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Girato l'angolo della strada il commesso viaggiatore s'imbatté in una donna, la cui reazione gli risultò incomprensibile. Ora, lei si mise semplicemente a correre in preda alla paura.
È pur vero che non era bello. Ma, per quanto brutto fosse, la sua bruttezza non era così tanta al punto da spaventare una donna come se fosse stato uno scarafaggio.
«Forse ho gli occhi con le caccole», rifletteva Gregor Samsa mentre frugava nella borsa in cerca di uno specchio.


Wilson Gorj (Brasile), Reflexo tardio

(Tradotto da O muro e outras páginas)

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