Mentre Atena dorme — Paola Cescon

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(Gustav Klimt, Pallas Athene, 1898 — Museo di Vienna)


Il cane Cerbero seduce Circe, che finisce per trasformarlo in un Adone. Arianna non ricorda cosa deve fare col gomitolo, si mette a tessere un mantello che coprirà il mendicante che passa di là portandosi arco e freccia, freccia che scoccata per caso mette fine alla vita d'un tale Zeus che se ne va a spasso senza la sua egida. Nelle stanze di Penelope abbandonano un vaso del quale la personificazione della pazienza mai s'accorgerà, occupata com'è da altre faccende: i calori che provoca in lei un gentiluomo di nome Apollo. Orfeo, stufo della melodia tappa le sue orecchie con la cera, bruscamente si disfa dello strumento che Euridice afferra e fa suonare, Ade, rapito dalla musica si toglie l'elmo per baciarla perdendo così la sua invisibilità e il regno delle ombre, trasformato in un paese di fiori, farfalle e cuoricini, chiude per mancanza di lavoro. Caronte, ora disoccupato, prende a vagar per mare e giunge a Sparta, dove s'innamora perdutamente d'una bellezza chiamata Elena, amore che, corrisposto, li porta a fuggire all'isola di Creta, dove, come dei bambini, trascorrono le ore divertendosi in un labirinto...

Nessuno immaginò che quella festa innocente, alla quale erano stati invitati da Dioniso, avrebbe finito per scatenare un'ecatombe ubriaca così Olimpica da cambiar la Storia.


Paola Cescon (Argentina), Mientras Atenea duerme

(Tradotto da Minimoanimaldemente)

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