Lettera trovata tra i resti bruciati di una pila di libri — Julio Ricardo Estefan

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(Immagine: Smonerri)

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S
timato amico Baccelliere:
Se una qualche volta mirerete con attenzione tra i miei libri più cari, v’imbatterete in codesta lettera. L’ho occultata fra questi infolio solo per rendere un poco più credibile quest’ultima confessione.
Sappiate che quando partii per la prima volta in cerca di avventure, già capivo quanto difficile mi sarebbe stato incontrarle per questi luoghi inospitali, a meno che non ponessi tutto il mio ingegno e la mia immaginazione al mio servizio. Ma come coinvolgere gli altri se non spacciandomi per pazzo? Era il modo più semplice, ma vedete, anche il più pericoloso: una volta che si diffuse la notizia non potei più dimostrare che fosse solo uno scherzo, e decisi di continuare a darvela a bere, oppure siete stati voialtri che l’avete data a bere a me?
A ogni buon conto ho ottenuto il mio scopo. Voi, Sansone, lo sapete meglio di chiunque altro, e mi rendo conto che siete stato dalla mia ancora e ancora, reggendomi il gioco. Perché solo questo è stato: l'ultimo gioco di un vecchio, un tantino inacidito, che ha voluto dare un senso alla sua vita.
Quando leggerete queste righe, sicuramente io sarò già dipartito. Conservate, caro Baccelliere, questa prova finale della mia finta pazzia e che tutti sappiano che Alonso Quijano era un vecchio fantasioso, però sano di mente.
Con affetto, sempre stimandovi,
Don Chisciotte de la Mancha


Julio Ricardo Estefan (Argentina), Carta encontrada entre los restos de una pila de libros quemados

(Tradotto da La nave de los locos — brano da La excepción a la regla y otros microrrelatos)

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