Inutilità delle serrature — Nanim Rekacz

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(Immagine: Carlos Espinoza León)


Era un paese senza mura né fossati, con case senza porte e finestre senza imposte. Le persone circolavano senza che gli fossero richiesti i documenti, senza chiedere permesso, senza suonare ai campanelli. Se qualcuno aveva fame e annusava uno stufato, passava e si sedeva a una tavola ed era benvenuto. Se si trattava di altro tipo di appetiti della carne, si infilava nel letto sempre accogliente di qualche vicino o di qualche vicina. Per questa cosa nessuno si metteva in imbarazzo...
Un giorno, in transito per quella regione, giunse un venditore di lucchetti, chiavistelli e chiavi.
Con questi oggetti crearono ornamenti preziosi, come orecchini e portalampade. E perfino strumenti musicali.
Non li avesse venduti, nemmeno avrebbe sofferto la fame.


Nanim Rekacz (Argentina), Inutilidad de las cerraduras

(Tradotto da Químicamente impuro)

1 commento:

  1. Gracias, Stefano, un placer poder estar en tu hogar italiano.
    Un abrazo desde la Patagonia Argentina.

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