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Recitano le cronache storiche che un giorno Giulio Cesare s'imbatté in una statua di Alessandro Magno e pianse ai suoi piedi poiché, alla sua stessa età, Alessandro già aveva conquistato il mondo, mentre lui non aveva ancora realizzato nessuna conquista che meritasse d'esser ricordata. Marcel Dupret, nei suoi Mémoires du Languedoc, racconta che Voltaire conosceva questa storia e che un giorno, nei sotterranei di un museo di provincia, trovandosi davanti a um busto spezzato di Cesare e a una statua senza gambe di Alessandro, scoppiò a piangere, ma dalle risa, perché i due uomini si erano votati a missioni tanto assurde, e alla fine erano giunti ai giorni nostri come due pezzi di pietra maltrattata. Non si deve, tuttavia, dare molto credito alle parole di Dupret, che in un altro passaggio afferma che Cesare e Alessandro erano due duchi normanni pazzi per l'idromele, e che Voltaire faceva uso di un abbondante parrucchino per mascherare i due cornetti che gli erano spuntati sulla testa a forza di satireggiare la chiesa del suo tempo.
José Eduardo Lopes (Mozambico/Portogallo), Senza titolo
(Tradotto dal blog dell'autore Estrada de Santiago)
José Eduardo Lopes (Mozambico/Portogallo), Senza titolo
(Tradotto dal blog dell'autore Estrada de Santiago)
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