Medesima fine del Minotauro — Wilson Gorj

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(Immagine: Katka Mühlfeitová)


Nel labirinto, il giovane s’imbatté in un vecchio.
— Lascia perdere di cercar l’uscita — fu il consiglio che gli diede l’anziano.
— La reazione del giovane fu di indignazione:
— Lasciar perdere? Come lasciar perdere, se ho appena cominciato a cercarla?
— Meglio per te, rispose l’altro. Se non altro non hai perso tempo. Guardami bene. Sono invecchiato per cercarla.
Il ragazzo obbedì, squadrandolo da capo a piedi. Quel vecchio non gli ispirava fiducia, c’era qualcosa di sospetto in lui. A iniziare dalle mani, che teneva nascoste dietro di sé. Forse custodivano un qualche cibo che quello non aveva intenzione di spartire.
— Ma come siete riuscito a sopravvivere fino ad ora? — chiese alla fine.
La risposta arrivò come una sentenza:
— Aspettando la morte.
— E come fate quando avete sete e fame?
— Bevo l’acqua della pioggia. La fortuna mi dà da mangiare.
— La fortuna? Ma con cosa?!
Fu la sua ultima domanda.


Wilson Gorj (Brasile), O mesmo fim do Minotauro

(Tradotto da Contos de pouco fôlego)

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